giu 06

Palazzo Guerrini – una testimonianza storica perduta

Guerrini_03Nelle mappe del  Catasto Carafa del 1779 è ben evidenziato Palazzo Guerrini. Un’imponente casa padronale ubicata all’epoca in una rientranza della Strada Comunale, in seguito denominata Via Magnana casa n. 32 e successivamente Via C. Battisti. Vi si accedeva attraverso uno stradello privato (ora via Nazario Sauro) che portava anche all’ingresso laterale di Villa Bresciani. Delimitava l’insediamento abitativo del centro del paese. Dietro si estendeva la campagna.

Si accedeva alla proprietà attraverso sia un portone in ferro battuto, su cui erano incise le iniziali del proprietario, portone inserito in un alto arco, sia  lateralmente tramite  una piccola porta sempre in ferro battuto addossata ad una colonna. Tutto il complesso rispondeva ai canoni costruttivi dell’architettura settecentesca: finestrelle della soffitta a croce Leggi tutto »

apr 17

La ginnastica dei “nonni e dei bisnonni”

Le  scuole elemeVecchia-Palestra_600ntari “E.Panzacchi” furono inaugurate nel 1913. L’anno successivo nel 1914, fu inaugurata l’annessa palestra. Nella foto un alunno composto nella sua ricca divisa di scolaro, segno di appartenenza ad una classe sociale elevata.

Infatti la maggioranza degli alunni e delle alunne vestivano assai modestamente. Gli zoccoli erano le calzature di ogni stagione…calzoni e giacchine ben stirate erano un sogno difficile da trasformare in realtà.

apr 17

FAVOLANDO

Lelacicalaelaformica favole di Esopo e di Fedro le abbiamo studiate a scuola.
Ci erano familiari la formica previdente e la cicala irresponsabile, la volpe astuta, il lupo cattivo.

Saggezza e incoscienza  

Gli animali con il loro comportamento  rappresentavano vizi e virtù degli uomini, insegnavano una morale che con il tempo si è scolorita. Magari ci capita di dire che quel tale sembra “il grillo parlante” che quell’altro ci fa venire in mente”la volpe e l’uva” un altro ancora ci ricorda “la cornacchia e la pecora” o “la lepre e la tartaruga”.Null’altro.  Purtroppo il nostro si è ridotto a un favcornacchia1olare impersonale, abusato. Quelle favole che sembrano  scolorite dal tempo sono, invece attuali.

       La cornacchia prepotente con i deboli    

   

Tenacia e presunzioneLepreelaTartaruga

Rappresentano la realtà poiché superbia, prepotenza, prevaricazione, invidia,mitezza, saggezza, generosità, forza, fedeltà, ipocrisia, meschineria, tenacia si addensano nell’intimo dell’animo umano.
La favola, a differenza della fiaba, è concreta, sincera, vera.

La fiaba è fantasia con le fate, i principi azzurri, i castelli incantati e tutto il resto. Gli animali di quelle favole restano modelli positivi o negativi e tutto quello zoo nella realtà che viviamo sembra essere stato buttato all’aria o peggio confinato nel mondo infantile dove  susciteranno sentimenti volatili senza coglierne appieno la lezione. Rileggendole ci si accorge che più che per piccoli o per adolescenti sono favole per adulti perché mediate dall’esperienza e dalla maturità.

Rileggerle è un piacere: un mondo così  bestiale, così umano.

In seguito gli animali nelle varie epoche hanno  dato vita a“bestiari”scritti, scolpiti, dipinti, hanno ispirato poeti che alla  morale hanno sostituito il ragionamento, l’osservazione, la riflessione come in questa poesia:

 

Se è vera la notizia rondone
che il rondone dorme in volo,
 non resta alcun dubbio
sul valore equipollente di volare e sognare
difficile da intendere
per chi è costretto al suolo.

 

Franco Marcoaldi

apr 17

Pasqua – “Dies Chistis”

“Alleluia” squillano le campane.” E’ il giorno del Risorto”

pasqua

“…non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela. Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui…”.

Papa Francesco

 

La scristianizzazione in atto ha svuotato la Pasqua, festa più grande della Chiesa, del suo significato religioso sostituendolo con riti di massa: il turismo, le fiere, le sagre gastronomiche. Se è legittimo dopo mesi, giorni di lavoro, di problemi, di preoccupazioni, cercare momenti di vita più distesi, tuttavia non dimentichiamo Colui che è Risorto che spalanca il cuore alla speranza, alla fiducia.

Gesù è una bussola che ci indica un cammino, non facile, che conduce, all’umiltà, all’attenzione dei bisognosi, alla pace di cui tutti abbiamo bisogno.

“Alleluia” squillano le campane invitandoci ad incrociare lo sguardo con il Cristo Risorto.

 

apr 17

Passeggiata sull’argine del Po primi Novecento

Calesse

 

 

 

 

 

 

 

 

Una scheggia di passato.

Una coppia sul calesse…l’incedere calmo del cavallo…sullo sfondo il fiume.

Il Po.

Antico e sempre nuovo ha  catturato i sentimenti del poeta e saggista Enrico Panzacchi ( 1841 – 1904) che trascorreva lunghi periodi a Castelmassa e al quale sono intitolate le nostre Scuole Elementari.

In uno stralcio di una sua lirica esprime un senso onirico della visione del fiume colto nella particolare luce settembrina.

Un caval friulano sul’alto argine
Corre, e sembra gigante incontro al puro
ciel di settembre. I pioppi appena ondeggiano
allineati come un verde muro;
e digradando al guardo, si distendono
per la gran curva del fiume regale.
Candidi e lunghi i campanili emergono
Su dal piano. La nebbia lenta sale
e si mesce al vapor rosso del vespero
onde fiammeggia tutto l’occidente.
Il Po, vasta e deserta strada  equorea.
Il Po discende silenziosamente.

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