Greci raccomandavano ai medici:
“Del tuo paziente devi sapere cosa sogna, cosa desidera, cosa ama, come vive.
Devi saper queste cose se vuoi curarlo.”
Presso la biblioteca Civica “ Enrico Fornasari”, ho presentato la figura del dott. Pietro Duner che ha esercitato a Castelmassa dal 1932, per vent’anni. Ha lasciato un ricordo indelebile per la sua professionalità, unita ad una grande umanità nei confronti dei pazienti intesi come persone e non solo come malati. Conosceva le loro ansie, i loro disagi interpretandoli ed era attentissimo alle loro condizioni sociali. Si recava in bicicletta in campagna, di notte, dove necessità chiamava. Era reperibile ventiquattro ore su ventiquattro.
Nella limitatezza della medicina di quel tempo, in cui mancavano i farmaci salva – vita tipo cortisone ed antibiotici e la raffinatezza delle strumentazioni tecnologiche era ancora lontana,era un clinico completo: sapeva formulare diagnosi pur nella scarsità dei mezzi a disposizione, curare con le adeguate terapie farmacologiche e chirurgiche .
Tanti parti difficili si sono risolti con la sua abilità di ostetrico,tanti gli interventi di pronto Soccorso, compreso qualche intervento di appendice, l’hanno trovato risolutore,assolvendo a quella triade che è alla base della completezza della formazione medica: medicina interna, chirurgia, ostetricia e ginecologia. Morì d’infarto il 24 febbraio 1954.
Al suo funerale partecipò tutto il paese: circa cinquemila persone venute anche dai paesi vicini. Il ricordo lasciato nei castelmassesi è ancora vivo, entrato in una sorta di leggenda perché chiunque bussava alla sua porta, in qualsiasi ora del giorno e della notte, per tutto l’arco dell’anno,trovava risposte ed umanità.
In segno di omaggio è stato dato il suo nome ad una via e nel suo vecchio ambulatorio, ora di proprietà dell’ASL , è stata posta una lapide commemorativa che riassume con efficacia il ruolo e la persona:
“Qui per vent’anni profuse tesori di scienza e di bontà”