Il mio paese

Castelmassa. Strano paese: adagiato ai piedi del grande fiume con la sua grande piazza che si restringe fin sotto l’argine, quasi volesse forarlo. E in fondo, tra l’inseguir dei portici,  l’antica chiesa con l’alto campanile fermo nei secoli.

E il fiume che scorre solenne cingendo, come in un abbraccio, l’isola millenaria.

Prospettive familiari.

Amo i suoi luoghi, la gente, il paesaggio e  i cambiamenti urbanistici inimmaginabili.

Costanti, nel tempo la grande piazza, la tenuta del Crispo schiaffeggiata dagli uomini, or in cura come un malato da salvare.

 “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei, resta ad aspettarti.”

 

Da “La luna e i falò” di Cesare Pavese

STROLICA

FRAMMENTI DEL TEMPO

Fiera di San Martino anni 20 del’900:   la strolica  “ La Strolica” ovvero la strega, si presentava, ogni anno, puntuale alla fiera di San Martino. Sembrava una zingara, una gitana uscita da un racconto: sottana lunga, fazzoletto annodato dietro la testa, lunghe collane luccicanti ciondolanti dal collo. Sedeva su di un alto seggiolone, posto …

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