«

»

lug 05

VILLA COTOGNI

La villa del baritono Antonio Cotogni (famoso a livello nazionale), a fine 800 era assai lontana dal centro del paese. Si può dire che era in campagna. Vi si accedeva attraverso uno stradello che si apriva sulla Via Magnana (ora C. Battisti) situato poco dopo l’inizio dell’attuale Via Gramsci. Si percorreva circa un centinaio di metri e dopo una stretta curva si apriva un ampio spazio dove tra piante rigogliose appariva la facciata della villa.

Una costruzione ottocentesca elegante.villa_cotogni

 Da fonti orali si sa che la villa non era di proprietà del baritono che aveva inaugurato nel 1884 il Teatro cantando nell’opera “Il Barbiere di Siviglia”, ma gliela si concedeva quando soggiornava a Massa Superiore  (ora Castelmassa).

 Si accedeva all’interno  per una porta principale che immetteva  in  un ampio salone dove lateralmente si aprivano porte che immettevano in altri locali. Una scala in marmo portava al piano superiore.

Con la vendita dell’intero complesso alla “Fecoleria” poi “FRAGD”, l’interno della dimora fu ristrutturato. Al piano terra rimase sempre il salone d’entrata, i locali adiacenti furono utilizzati come lavanderia, rustici e garage per le auto.

Dopo la ristrutturazione, al piano superiore si trovano la zona notte e giorno. Un lungo corridoio divideva orizzontalmente tutto il piano. A Sud una cucina molto ampia comunicava con la sala da pranzo e verso sinistra si trovavano varie stanze. Alcune costituivano l’appartamento del direttore dello stabilimento, altre servivano per i numerosi ospiti che giungevano dagli Stati Uniti o da Milano per il funzionamento dello stabilimento.

Nella parte retrostante più di un salotto. In uno di questi c’era un piano verticale dove gli ingegneri americani che vi soggiornavano negli anni dal 1946 agli anni ’50 del ‘900 spesso si lanciavano a suonare ritmi nuovi ancora poco noti in Italia. Sempre nel 1946 il direttore d’allora Waldmuller, appassionato radioamatore, aveva installato un potente impianto radio nella zona lontana sia dal piano notte che giorno.

fragdL’antico giardino antistante la villa, fu spostato a destra (guardando la facciata), al suo posto rimase uno spiazzo per consentire alle auto agevoli manovre. Ai lati della villa esistevano fabbricati: una a destra per il capo fabbrica Antonio Longo Vaschetto  venuto dal Piemonte ai primi del ‘900 per mettere in moto il piccolo complesso industriale, le altre per famiglie varie.

 A sinistra una costruzione più bassa: era la casa del giardiniere che svolgeva anche compiti di ortolano.  Chiamato”l’ultralin” famoso per quanto gli piaceva il vino che lo faceva cantare a squarciagola sia di notte per le vie del paese che di giorno smesso il lavoro nell’orto che curava particolarmente bene sorridendo con  l’affezionato fiasco di vino accanto.

Con l’ampliamento della fabbrica la villa è stata demolita completamente. Un’altra testimonianza storica andata  perduta. Rimane una sbiadita cartolina e forse qualche fotografia.