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dic 02

Il campanile

La costruzione del campanile di Massa Superiore, ora Castelmassa,  iniziò il 13 ottobre 1659. “…e dopo molte fatiche si pose la croce sopra la palla di marmo il 15 novembre1664… Nella fabbrica del campanile vi sono andate 250 mila pietre, delle quali per il fondamento vi andarono 80 migliara…”. Altezza sessantun metri.
Dalla torre campanaria il paesaggio si apre in un caleidoscopio di immagini e sensazioni.
Il nastro ondulato del fiume con l’acqua che brilla…L’ isola millenaria rigogliosa di piante spontanee…Il ponte: una linea retta, indistinta tra le sponde…Le sparse macchie dei pioppi…La piazza: una punta di lancia…Le case come in un gioco d’incastro tra orti e giardini…La fabbrica: una struttura spaziale calata per caso nel paesaggio campestre…Chiazze infinite di verde variegato…Un orizzonte dilatato…campanili lontani…
Il vento… Il silenzio… E poi rintocchi improvvisi, scroscianti che spezzano l’aria e il cuore…solennità e timore…E la cella campanaria come un nido quieto, raccolto…E ancora, fulminea la sonorità grave, risoluta del martelletto che batte le ore sul campanone…Cartoline colorate, sonore in cui s’insinuano sentimenti, sensazioni, ricordi.
Nelle sere primaverili ed estive, quando il sole ormai si era nascosto oltre il fiume e l’Angelus annunciava la fine della giornata, un rito festoso e gaio iniziava attorno al campanile. Rondoni e rondini, con ampi giri circolari, salivano fino alle ultime torrette. Garrendo volteggiavano, si rituffavano verso i tetti disegnando cerchi. Ritornavano in veloce spirale verso l’alto e poi, giù, in picchiata, in formazioni larghe.
Richiami e raduni per diradarsi, poco per volta, verso nidi nascosti…D’estate, sopraggiunta la notte, un inquilino incontrastato del campanile: un gufo. Lanciava ad intermittenza il suo rauco verso.
Gli rispondevano sparse civette e da villa Bresciani, un usignolo, dal canto melodioso e cristallino…